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Secondo Liikanen, è indispensabile per l'Europa una politica comune relativa alle biotecnologie

Secondo il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, Erkki Liikanen, l'obiettivo dell'Europa di diventare una società basata sulla conoscenza, il suo potenziale innovativo e perfino il tentativo di costituire uno Spazio europeo della ricerca (SER) potr...

Secondo il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, Erkki Liikanen, l'obiettivo dell'Europa di diventare una società basata sulla conoscenza, il suo potenziale innovativo e perfino il tentativo di costituire uno Spazio europeo della ricerca (SER) potrebbero essere minacciati se non si adotta una politica coerente nei confronti delle biotecnologie. Nel corso del suo intervento alla conferenza dell'Assobiotech dal titolo "Verso una visione strategica della biotecnologia in Europa", tenutasi il 6 novembre a Milano, Liikanen ha dichiarato che la natura d'avanguardia della biotecnologia ha reso necessaria una risposta rapida e lungimirante al suo sviluppo in Europa. Liikanen ritiene che la biotecnologia, oltre ad essere una tecnologia dalle molte potenzialità che influenza numerosi settori, dall'agricoltura alla tutela della salute, sia anche uno strumento chiave per raggiungere l'obiettivo di una società basata sulla conoscenza, fissato nel 2000 dal Consiglio di Lisbona. Secondo Liikanen, è necessario affrontare i problemi della frammentazione degli sforzi della ricerca pubblica sulle biotecnologie, lo scarso livello di cooperazione interregionale nella ricerca e sviluppo (R&S) in Europa e la mancanza di sufficienti finanziamenti con capitale di rischio. Sebbene esistano politiche sia dell'UE sia degli Stati membri, in questo settore c'è ancora molto da fare. "Nonostante vi sia un gran numero di misure politiche atte a promuovere lo sviluppo sicuro della biotecnologia a tutti i livelli in Europa, dall'esterno non sembra che le stesse forniscano un quadro coerente", ha affermato Liikanen. Le politiche devono considerare l'esigenza di appropriate capacità professionali per sviluppare la ricerca europea nel settore delle biotecnologie e la necessaria tutela della proprietà intellettuale una volta realizzata un'importante scoperta. Nel contempo, c'è bisogno di disciplinare la dimensione etica della biotecnologia ed infine di creare un "quadro normativo stabile, prevedibile ed attendibile". "Finora non è emersa in Europa una visione coerente su ciò che vogliamo fare con le biotecnologie", ha sostenuto Liikanen. Sebbene la regolamentazione sia importante per proteggere l'ambiente e la salute e per accrescere la fiducia dei consumatori, disposizioni ostruzionistiche potrebbero causare seri danni "alla ricerca ed all'innovazione, ai nostri sforzi di costituire un vero Spazio europeo della ricerca e, da ultimo, allo sviluppo di un'economia basata sulla conoscenza", sostiene Liikanen. La Commissione, che mira a proporre una strategia politica in tema di biotecnologia per la fine di quest'anno, ha già avviato una procedura di consultazione pubblica. Sono previsti inoltre un dibattito sull'argomento in occasione del Consiglio "Industria" e la proposta per una "visione strategica sulle scienze della vita e delle biotecnologie", da presentare al Consiglio europeo che si terrà nel 2002 a Barcellona, nel corso della Presidenza spagnola.