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Visualizing liver immunopathology progression during hepatitis B infection by liver Intravital Microscopy (IVM)

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Visualizzare l’infezione virale dell’epatite

Oltre un terzo della popolazione mondiale, in un determinato momento della propria vita, è stato infettato dal virus dell’epatite B (HBV). Comprendere in che modo il sistema immunitario reagisce all’HBV è essenziale per progettare strategie immunoterapeutiche.

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L’HBV è noto per la sua capacità di infettare il fegato, causando cirrosi e carcinoma epatocellulare. Sebbene la maggior parte degli individui infettati elimini il virus, in tutto il mondo ci sono centinaia di milioni di casi con infezione persistente. Poiché l’HBV può essere controllato dal sistema immunitario in modo naturale, è opinione diffusa che i nuovi trattamenti debbano basarsi su strategie immunoterapeutiche innovative come i vaccini con cellule T e l’infusione di linfociti T CD8 autologhi effettori specifici per il virus ed espansi in vivo. Questi ultimi sono attori chiave tanto nella patogenesi di HBV quanto nella risoluzione dell’infezione. L’obiettivo del progetto LIVER IVM (Visualizing liver immunopathology progression during hepatitis B infection by liver intravital microscopy (IVM)), finanziato dall’UE, era migliorare la nostra comprensione della patologia indotta dalle cellule T CD8. Gli scienziati di LIVER IVM auspicavano di svelare le dinamiche spaziotemporali del processo di riconoscimento dell’antigene e uccisione mediato dalle cellule CD8, oltre a definire come queste siano influenzate dalle modifiche anatomiche ed emodinamiche nel fegato. A tal fine hanno generato un modello murino in vivo di infezione da HBV che presentava antigeni HBV in epatociti, e hanno utilizzato cellule T specifiche per il virus trasferite adottivamente. Per visualizzare la migrazione delle cellule e chiarire il meccanismo di infezione e riconoscimento dell’antigene i ricercatori hanno seguito un approccio di microscopia intravitale (IVM) che permette di generare filmati time-lapse. I risultati hanno indicato che le cellule T CD8 che circolavano nel fegato si fermavano inizialmente all’interno dei sinusoidi attaccandosi alle piastrine alla ricerca di antigeni. Per catturare l’antigene e mediare l’espulsione del virus sviluppavano protrusioni, mediando una forma di immuno-sorveglianza. Questa funzione cessava quando le cellule T incontravano gli antigeni epatocellulari e ottenevano proprietà patogene. Questo studio ha fornito informazioni inestimabili sul meccanismo di immunità nelle malattie infettive del fegato. L’identificazione dei determinanti che regolano il traffico e la funzione effettrice delle cellule T CD8 aiuta a comprendere l’insorgenza del carcinoma epatocellulare e ha future applicazioni cliniche.

Parole chiave

Infezione, virus dell’epatite B, sistema immunitario, carcinoma epatocellulare, cellule T CD8, microscopia intravitale

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