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Nascite premature

Ogni anno in Europa nascono circa 500 000 bambini prematuri, e non tutti sopravvivono. Le complicazioni legate alla nascita prematura sono la principale causa di mortalità nei bambini di età inferiore ai cinque anni. I tre progetti di questo episodio stanno facendo il possibile per ridurre questi numeri, attraverso il miglioramento dell’alimentazione, la riduzione dell’impatto sul cervello e ripensando la prevenzione.

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Approfondimenti e idee

Un bambino su dieci nasce prima della 37a settimana di gravidanza, un fatto che può ripercuotersi sui polmoni, causare cecità e interrompere lo sviluppo cerebrale. Secondo una recente relazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno si verificano circa 6 400 decessi di neonati, pari a circa il 47 % di tutte le morti di bambini sotto i cinque anni. I neonati prematuri hanno meno scorte di nutrienti nel corpo e sistemi corporei immaturi, che li rendono più esposti al rischio di malnutrizione. Pertanto, un’alimentazione complementare non equilibrata potrebbe comportare ulteriori rischi di carenze ed eccessi alimentari. Il latte materno è perfettamente bilanciato per fornire nutrimento ai neonati nati a termine, ma il latte destinato a quelli prematuri deve essere arricchito. Poiché il contenuto del latte può cambiare da un giorno all’altro e le esigenze del neonato mutano costantemente, alcuni sensori oggi comunicano istantaneamente agli operatori sanitari i nutrienti mancanti nel latte materno, con grande accuratezza. Ottimizzare l’alimentazione può aiutare i neonati a crescere in salute, ma la nascita prematura può avere un impatto profondo sullo sviluppo del cervello precedente alla nascita. Una delle ospiti di oggi è a capo di un laboratorio che sta sviluppando metodi per identificare i neonati a rischio e definire approcci personalizzati per stimolare lo sviluppo nei casi necessari, su base individuale. Ma non sarebbe ideale intervenire prima che una donna entri in travaglio prematuramente? Un altro ospite ci racconterà del suo progetto dedicato allo sviluppo di un monitor indossabile, per condividere con gli operatori sanitari i dati sul rischio in tempo reale, direttamente dalla casa della madre. Audrey van der Meer è codirettrice del Laboratorio di neuroscienze dello sviluppo e professoressa di neuropsicologia presso l’Università norvegese di scienza e tecnologia di Trondheim. Il suo interesse di ricerca verte principalmente sul cervello dei neonati, caratterizzato da un’enorme plasticità e da grande capacità di apprendere fin dal primo giorno di vita, che la ricercatrice ha indagato durante il progetto AIM_COACH. Isabel Hoffmann è un’imprenditrice del settore deep-tech. Sfruttando la tecnologia e la connettività, lavora per creare un mondo in cui il cibo contribuisca alla salute della società e non alle sue malattie. La sua azienda, Tellspec, ha sviluppato il progetto Preemie, che sta sviluppando metodi innovativi per personalizzare l’alimentazione e sostenere la crescita dai neonati prematuri. Julien Penders è cofondatore di Bloomlife, un’azienda che progetta tecnologie indossabili e strumenti di analisi predittiva per promuovere la salute prenatale. Bloomlife ha sviluppato WISH, un dispositivo abbinato all’analisi dei dati per aumentare l’accesso all’assistenza, fornire riscontri personalizzati alle madri, e aiutare i medici a prevedere e gestire le complicazioni della gravidanza.

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Parole chiave

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