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Contenuto archiviato il 2024-06-18
Behaviour, Pollutants and Genomics: exploring their interactions in a fish model

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Gli interferenti endocrini nei modelli di pesci

Gli habitat acquatici sono esposti agli interferenti endocrini, che, anche se presenti a livelli bassi, possono danneggiare il sistema endocrino degli organismi. Queste sostanze chimiche possono avere conseguenze serie sulla riproduzione e i loro effetti sui processi evolutivi e sulla vitalità della popolazione non sono ben conosciuti.

Il progetto BEPOLGEN ("Behaviour, pollutants and genomics: Exploring their interactions in a fish model") sta studiando l'effetto degli interferenti endocrini sui pesci guppy (Poecilia reticulate), scelti dai ricercatori come organismo modello per eseguire test comportamentali e genetici volti a chiarire in che modo queste sostanze influiscono sulla riproduzione e sulla selezione sessuale. BEPOLGEN è uno dei primi studi che esamina l'impatto degli interferenti endocrini sul comportamento riproduttivo sia dei maschi sia delle femmine e sulla qualità della prole. I ricercatori hanno utilizzato l'avanzatissima tecnologia di sequenziamento di nuova generazione (NGS) per studiare in che modo queste sostanze alterano l'espressione genetica. I guppy sono stati esposti all'estrogeno sintetico 17alpha-ethynyl estradiolo (EE2), presente nella pillola anticoncezionale, con l'obiettivo di stabilire in che modo influisce sul comportamento e sul successo riproduttivo. Il team ha utilizzato gli interferenti endocrini per determinare i profili trascrittomici del cervello, delle ovaie e dei testicoli dei pesci, approfondendo gli effetti dell'esposizione all'EE2 sull'espressione genetica. Lo studio ha inoltre esaminato l'identità e le modifiche dei trascritti espressi (sequenze di molecole di RNA prodotte dalla trascrizione), con l'obiettivo di stabilire se esiste un collegamento con i cambiamenti comportamentali osservati. Le informazioni raccolte dallo studio permetteranno di comprendere meglio la genetica, in particolare in che modo gli organismi si adattano ai cambiamenti ambientali indotti dalle attività umane. I risultati forniranno quindi l'evidenza delle modalità di interazione tra il genoma e l'ambiente. In particolare, il lavoro del team porterà all'identificazione dei geni la cui espressione differisce tra maschi e femmine e delle modifiche dell'espressione causate dall'EE2. Le variazioni dell'espressione genetica dovute all'esposizione all'EE2, inoltre, saranno confrontati con gli effetti sulla selezione sessuale. I potenziali effetti negativi degli interferenti endocrini sugli esseri umani, come ad esempio la diminuzione del conteggio spermatico, e sugli animali selvatici rendono necessario studiare in maggior dettaglio i loro effetti a lungo termine. In questo quadro, le informazioni raccolte dal progetto BEPOLGEN aiuteranno a garantire un ambiente europeo sicuro e sostenibile.

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