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L'EURAB propone di rendere obbligatorio il libero accesso per la ricerca del 7PQ

Secondo il Comitato consultivo europeo per la ricerca (EURAB), la Commissione europea dovrebbe valutare l'opportunità di obbligare tutti i ricercatori finanziati nell'ambito del Settimo programma quadro (7PQ) a mettere a disposizione i risultati della loro ricerca in un archiv...

Secondo il Comitato consultivo europeo per la ricerca (EURAB), la Commissione europea dovrebbe valutare l'opportunità di obbligare tutti i ricercatori finanziati nell'ambito del Settimo programma quadro (7PQ) a mettere a disposizione i risultati della loro ricerca in un archivio ad accesso aperto entro sei mesi dalla loro prima pubblicazione. Da una recente relazione di EURAB emerge che, sebbene siano giustificati alcuni timori relativi al libero accesso, quali la qualità del processo di revisione tra pari, il mantenimento dell'accesso a lungo termine e la fattibilità di pubblicazioni con circolazione minore, gli enormi vantaggi superano di gran lunga tali timori. Il dibattito sull'accesso aperto è scaturito dai cambiamenti rapidi e radicali della comunicazione scientifica causati dal crescente sviluppo di Internet. Sussiste inoltre il desiderio di diffondere maggiormente i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici, al fine di rendere noti i vantaggi degli investimenti nella scienza, riducendo al contempo i costi della ricerca per le autorità pubbliche. Attualmente gli enti pubblici di finanziamento pagano tre volte per sostenere la ricerca, secondo EURAB. In primo luogo finanziano la ricerca stessa, poi la revisione tra pari e infine l'abbonamento della biblioteca alla rivista in cui viene pubblicato l'articolo finale. Un quarto costo potrebbe essere rappresentato dalle commissioni aggiuntive spettanti all'autore e riscosse dalle riviste tradizionali con accesso a pagamento. EURAB ritiene che la Commissione debba assolvere tre ruoli nell'elaborazione e nell'attuazione di una politica sull'accesso aperto, ossia quelli di ente finanziatore, organo politico e organismo di sostegno. In qualità di ente finanziatore, la Commissione si propone di aumentare la visibilità della ricerca finanziata dalla Commissione e di migliorarne l'accesso, senza che venga meno la libertà degli scienziati di pubblicare laddove lo ritengano più opportuno. Una raccomandazione chiave è che la Commissione prenda in considerazione il fatto di obbligare coloro che ricevono finanziamenti a titolo del 7PQ a depositare i testi conseguenti alla loro ricerca in un archivio ad accesso aperto il prima possibile dopo la pubblicazione. Gli articoli dovrebbero essere resi pubblicamente accessibili entro sei mesi. EURAB afferma che un istituto locale potrebbe fungere da archivio e che quest'ultimo potrebbe essere dedicato a un tema specifico. I depositi dovrebbero essere effettuati una volta che una rivista o conferenza ha accettato di pubblicare il documento in questione, e l'archivio dovrebbe pubblicare immediatamente i metadati, applicando, dove richiesto, le restrizioni sull'accesso alla versione integrale dell'articolo. L'accesso aperto verrebbe poi attuato non appena possibile dopo l'embargo richiesto dall'autore, oppure entro sei mesi, a seconda di quale scadenza si presenti prima. EURAB suggerisce alla Commissione di iniziare ad attuare tale complessa questione politica a partire dalla ricerca finanziata dal Consiglio europeo della ricerca (CER), istituito in concomitanza con l'avvio del 7PQ. In qualità di organismo di sostegno, la Commissione dovrebbe porre l'accento sulla semplificazione del processo di deposito per i ricercatori e su norme tese a promuovere l'interoperabilità. In tale contesto, la Commissione dovrebbe introdurre un'azione specifica di sostegno in ogni priorità tematica del 7PQ al fine di agevolare il ricorso al deposito in archivi ad accesso aperto, si legge nella relazione EURAB. Il ruolo della Commissione quale organo politico dovrebbe essere quello di incoraggiare tutti gli Stati membri a promuovere le politiche di pubblicazione ad accesso aperto per tutta la ricerca finanziata con fondi pubblici. È attesa prossimamente la presentazione da parte della Commissione europea di una comunicazione sulla pubblicazione scientifica.

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