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Soluzioni basate sui megadati per la sanità europea

Combinati all’intelligenza artificiale, i megadati hanno grosse potenzialità per migliorare l’assistenza sanitaria, dalla diagnostica all’autogestione del paziente. BigMedilytics ha messo alla prova il lancio di diverse tecnologie d’avanguardia, su larga scala, nei contesti sanitari europei.

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Le tecnologie basate sui megadati offrono molteplici opportunità per soddisfare i cosiddetti Quattro obiettivi della salute ovvero: migliorare l’esperienza del paziente, perfezionare gli esiti clinici, ottimizzare l’esperienza del personale sanitario e abbassare i costi delle cure. Combinati all’intelligenza artificiale (IA), i megadati sono in grado di supportare la fase decisionale, migliorare l’efficienza operativa ed emancipare le persone affinché possano prendersi cura della propria salute, con spunti e consigli personalizzati. Ma per rendere queste soluzioni efficaci, devono essere integrati negli attuali flusso di lavoro del personale sanitario e nelle consuetudini dei pazienti. «Queste tecnologie potranno fare la differenza in ambito ambulatoriale solo se combinate con una profonda conoscenza delle realtà cliniche. Per questo il personale sanitario e i pazienti sono al centro dell’approccio di BidMedilytics», spiega il coordinatore del progetto Supriyo Chatterjea, ricercatore senior presso Philips, la società che ha ospitato il progetto. Il Modello di BigMedilytics per le tecnologie basate sui megadati è stato alimentato da 12 progetti pilota clinici svolti in collaborazione con 11 ospedali europei ed è disponibile come sito interattivo che mappa gli aspetti tecnici e non tecnici dell’integrazione nei vari casi d’uso. È stato già usato dal reparto di Pronto Soccorso presso l’Ospedale universitario di Francoforte, per un progetto pilota finalizzato a ottimizzare il trattamento del paziente. Il lavoro del team ha anche condotto alla modifica della normativa sulla protezione dei dati nel sistema sanitario spagnolo. Inoltre, il materiale del progetto è stato incluso nel corso di studio formativo per i futuri dirigenti sanitari nei Paesi Bassi.

Apprendere dai progetti pilota negli ospedali

I 12 progetti pilota, strutturati in modo tale da raccogliere informazioni su specifici aspetti del Modello BigMedilytics, hanno trattato tre settori clinici: salute della popolazione, oncologia e industrializzazione del sistema sanitario. Uno dei progetti si è concentrato sulle comorbilità e ha dimostrato come i dati di 5 milioni di pazienti monitorati nel corso di 5 anni abbiano permesso di identificare i pazienti a rischio di ricovero per cure specialistiche, un’informazione molto importante per i medici generici quando indirizzano i pazienti in ospedale per un trattamento di follow-up. Similmente, un progetto pilota sul tumore alla prostata ha dimostrato l’importanza di combinare fonti di dati nel campo dell’urologia, della radiologia, della patologia e persino finanziarie. L’analisi IA può essere poi applicata per produrre previsioni a breve e lungo termine sugli esiti del trattamento, valutando i probabili benefici rispetto ai possibili effetti collaterali. Un altro progetto pilota, basato sui sistemi di localizzazione in tempo reale (RTLS, real-time locating system) per reperire risorse cliniche mobili (come le pompe per infusione), ha eliminato il tempo medio di ricerca di 30 minuti a turno impiegato dal personale infermieristico in cerca di attrezzature. La stessa tecnologia RTLS ha permesso all’ospedale, per la prima volta, di stimare i livelli di utilizzo delle risorse mobili, un dato fondamentale per i futuri piani di investimento. «La pandemia di COVID19 ha fornito il caso aziendale perfetto per le soluzioni BigMedilytics. La telemedicina permette ai pazienti di essere monitorati a distanza quando non possono recarsi regolarmente in ospedale, mentre le tecniche di IA e dei megadati permettono ai medici di analizzare i dati per alimentare le decisioni di trattamento», aggiunge Chatterjea.

Le sfide in ambito non tecnico

Tecnicamente, i contesti IT degli ospedali/sistemi sanitari sono frammentati, il che rende quindi difficile la diffusione dei megadati in tutta Europa. Le altre sfide includono garantire la qualità dei dati, evitando errori di immissione che possono corrompere gli algoritmi. «Da un punto di vista che esula dall’ambito tecnico, è necessario un codice di condotta con linee guida aggiornate e coerenti. Attualmente, gli Stati membri dell’UE non hanno una posizione comune sulla definizione legale di dati personali, limitando il riutilizzo dei dati sanitari, anche in ragione delle restrizioni connesse al GDPR», spiega Chatterjea. Convincere i fornitori di cure a usare i megadati solleva un ulteriore ostacolo. Diversi progetti pilota hanno infatti dimostrato l’importanza di programmi di gestione del cambiamento per superare le difficoltà legate alla mancanza di formazione o di fiducia. I membri del consorzio e altri fornitori di assistenza sanitaria continueranno ad usare il Modello, quindi si prevede che l’impatto di BigMedilytics si farà sentire a lungo nel futuro.

Parole chiave

BigMedilytics, intelligenza artificiale, megadati, diagnostica, assistenza sanitaria, tumore alla prostata, trattamento, ospedali, COVID, paziente, GDPR

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