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Herbicide Resistant Rice Development For European Continental Project

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Il riso resistente agli erbicidi inaugura una nuova era per l’agricoltura europea

Nuove linee di riso tolleranti agli erbicidi sono destinate a rivoluzionare la risicoltura europea, offrendo un’innovativa soluzione per il controllo delle erbe infestanti e promuovendo la sostenibilità dell’agricoltura senza apportare modifiche genetiche.

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Il riso è una coltura vitale che alimenta popolazioni in tutto il mondo e sostiene i mezzi di sussistenza di oltre 120 paesi, soprattutto in Asia e Africa. Il riso infestante, noto anche come riso rosso, è una pianta infestante problematica che si correla strettamente al riso coltivato della specie Oryza sativa L., con cui condivide numerose somiglianze morfologiche e genetiche e per la quale di conseguenza il controllo è particolarmente difficile da effettuare. Questo tipo di riso è in grado di infestare le risaie e di competere con il riso coltivato per l’acquisizione di risorse quali acqua, sostanze nutritive e luce solare, determinando una riduzione dei rendimenti e perdite economiche per gli agricoltori. L’aumento della domanda globale di riso ha intensificato la necessità di soluzioni innovative per combattere la sua versione infestante, che rappresenta un ostacolo significativo alla sostenibilità delle pratiche agricole. Gli erbicidi convenzionali sono sempre più spesso resi inefficaci dallo sviluppo della resistenza da parte delle erbe infestanti, il che rende necessaria l’esplorazione di nuovi percorsi per la gestione di tali malerbe.

Sfruttare la resistenza agli erbicidi

Realizzato con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), il progetto HerbaRice si è concentrato sulla resistenza agli erbicidi come mezzo per affrontare la persistente minaccia del riso infestante nelle risaie europee. «Lo sviluppo e l’immissione sul mercato di nuovi erbicidi è un processo dispendioso in termini di tempo e denaro, per cui l’approccio basato sulla creazione di un riso tollerante agli erbicidi risulta più ragionevole», spiega Rasim Unan, borsista MSCA. L’idea era quella di generare un riso non geneticamente modificato che fosse resistente agli erbicidi e adatto alla coltivazione europea. L’erbicida di elezione è stato il Clethodim, un composto comunemente impiegato per controllare le erbe infestanti in varie colture, tra cui il riso, mediante un processo di interferenza con la sintesi dei lipidi vegetali.

Punti salienti della ricerca

Il team ha utilizzato il mutageno chimico noto come etil metanesulfonato (EMS) per indurre mutazioni nel DNA del riso, secondo un approccio di mutagenesi ampiamente utilizzato al fine di introdurre variazioni genetiche in ambito di selettocoltura e per finalità di ricerca genetica. Le varietà di riso mutanti hanno fornito risultati promettenti, presentando resistenza a basse dosi di Clethodim. Inoltre, il progetto ha offerto un’importante visione dei meccanismi genetici alla base della resistenza agli erbicidi, individuando le mutazioni interessate e conducendo un sequenziamento genico mirato. L’indagine sulle dinamiche del flusso genico ha suggerito un notevole livello di tale flusso dalle varietà di riso resistenti agli erbicidi alle popolazioni di erbe infestanti, il che solleva preoccupazioni per quanto concerne il trasferimento dei tratti di resistenza agli erbicidi al riso infestante, minacciando di annullare l’impatto esercitato dall’erbicida Clethodim. Nonostante queste sfide, gli sforzi in corso mettono in evidenza l’impegno profuso dal progetto verso il perfezionamento dei tratti di resistenza per applicazioni pratiche sul campo.

Implicazioni per l’agricoltura europea

Le implicazioni di HerbaRice vanno al di là delle scoperte scientifiche, rispondendo a preoccupazioni di cruciale importanza manifestate dai produttori europei di riso per quanto riguarda la gestione delle piante infestanti. Il sistema colturale europeo richiede approcci innovativi alla gestione delle malerbe, oltre a richiedere normative severe e incentivi di mercato limitati per lo sviluppo di nuovi erbicidi. Sviluppando una varietà di riso non geneticamente modificata e resistente agli erbicidi, il progetto offre un’alternativa sostenibile per combattere la proliferazione delle erbe infestanti, riducendo al contempo al minimo l’impatto ambientale. Inoltre, l’identificazione di mutazioni spontanee nella resistenza agli erbicidi mette in evidenza la natura dinamica delle strategie di controllo delle malerbe, sottolineando l’importanza di garantire la continuità della ricerca e dell’adattamento. Guardando al futuro, Unan si augura che «l’approccio adottato da HerbaRice consentirà di colmare il divario tra l’innovazione scientifica e le pratiche agricole, garantendo la resilienza e la sostenibilità della produzione risicola europea».

Parole chiave

HerbaRice, riso, riso infestante, Clethodim, etil metanesulfonato, sostenibilità, ceppo resistente agli erbicidi

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