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Production of Cyclic Carbonates from CO2 using Renewable Feedstocks

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Il biossido di carbonio potrebbe trasformarsi in una sostanza chimica commercialmente sostenibile

Scienziati finanziati dall’UE stanno tentando di creare una sostanza chimica utile a partire dalla CO2 attraverso metodi sostenibili che potrebbero adattarsi a un uso industriale efficiente sul piano energetico.

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La trasformazione del biossido di carbonio in sostanze utili non è una scoperta del tutto nuova, in quanto numerosi sono i progetti condotti finora su tale argomento che, tuttavia, continuano a essere relegati nel mondo della ricerca accademica. Di fatto , queste iniziative non si spingono oltre per avventurarsi nella creazione di una tecnologia in grado di svilupparsi e di diventare commercialmente praticabile. Fa eccezione il progetto CYCLICCO2R, che ha tentato di colmare questo divario sviluppando una sostanza chimica utile e commercialmente praticabile a partire dalla CO2. Attraverso una valutazione del potenziale commerciale del processo nel settore industriale, l’iniziativa ha avvicinato gli studi accademici all’industrializzazione. I ricercatori sperano che i lavori condotti nell’ambito dell’iniziativa possano essere ulteriormente sviluppati dal settore industriale o da un progetto di follow-up e fornire un importante esempio di utilizzo della CO2. Il biossido di carbonio può essere riutilizzato per la creazione di carbonati ciclici, tra cui il carbonato di etilene e il carbonato di propilene, che sono i più utilizzati, e alcuni esemplari più specializzati sviluppati nell’ambito del progetto, che hanno destato un enorme interesse commerciale. “I carbonati ciclici sono importanti sostanze chimiche industriali con un’ampia varietà di utilizzi, tra cui la lavorazione di solventi ecologici, batterie agli ioni di litio, vernici e rivestimenti, resine e polimeri”, ha spiegato Erin Schols, coordinatrice del progetto CYCLICCO2R. “Queste sostanze sono spesso prodotte a partire dalla reazione di un epossido e della CO2 a temperature e/o pressioni elevate. Tuttavia, alcuni catalizzatori di recente scoperta, come ad esempio quelli sviluppati presso l’Università di York e impiegati nell’ambito dell’iniziativa CYCLICCO2R, consentono di eseguire la reazione in condizioni ambientali”, ha aggiunto Schols. Ciò garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 grazie all’utilizzo di catalizzatori più attivi, alla presenza di condizioni di processo a minore intensità energetica e all’utilizzo di materie prime biologiche. “Il processo sviluppato nell’ambito del progetto può essere applicato a vari carbonati ciclici, talvolta già stati utilizzati a livello commerciale”. In virtù dei costi produttivi ridotti e dei vantaggi ambientali offerti, l’impiego di carbonati ciclici specializzati potrebbe conoscere una crescita esponenziale”, ha spiegato. Nella fase attuale del progetto, i ricercatori stanno tentando di spostare il processo dal laboratorio al mercato. “Questo passaggio potrebbe non essere esente da difficoltà legate, ad esempio, allo sviluppo dei reattori stessi e a una diffusione dei catalizzatori su ampia scala e più efficace sotto il profilo dei costi”, ha spiegato Schols. Al momento, l’iniziativa si trova ancora nella fase di passaggio dal laboratorio alla dimostrazione basata su un mini-impianto. Se il progetto CYCLICCO2R si rivelerà efficace sul piano della dimostrazione e della successiva analisi del processo, quest’ultimo potrà essere avviato verso una completa realizzazione commerciale dal principale partner industriale coinvolto nell’iniziativa. L’abbattimento delle emissioni di CO2 non rappresenta l’unico obiettivo dei ricercatori. “Dimostrando la nostra capacità di utilizzare la CO2 in un contesto industriale, ci auguriamo che questi processi possano suscitare un interesse sempre più diffuso”, ha affermato Schols. I ricercatori di CYCLICCO2R sperano inoltre di dimostrare la possibilità di sostituire i combustibili fossili utilizzati come materie prime per la produzione di sostanze chimiche con risorse biologiche. Ciò potrebbe, a sua volta, ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili. “Allo stesso tempo, il nostro impegno è teso al miglioramento della percezione pubblica dell’utilizzo della CO2 per la creazione di una sostanza utile, in particolare attraverso lo sviluppo di un’app che potrà essere utilizzata da decisori politici, dalla comunità scientifica e dal grande pubblico,” ha concluso.

Parole chiave

CYCLICCO2R, biossido di carbonio, carbonati ciclici, combustibili fossili, materie prime, efficienza energetica

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