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"Host-intestinal bacteria mutualism: ""Learning on the fly"""

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Liberare le potenzialità dei microbi per affrontare la malnutrizione

I risultati dirompenti derivanti da un’iniziativa finanziata dall’UE potrebbero un giorno portare a terapie probiotiche, utili a contrastare la malnutrizione ed avvalorare maggiormente le indicazioni probiotiche scientificamente provate sulle etichette.

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Il lavoro fondamentale di laboratorio svolto dal progetto MUTFLYGUTBACT ha riguardato essenzialmente un microbo che contribuisce a promuovere la crescita e l’attività digestiva sia nelle mosche che nei mammiferi. Le scoperte emerse sono estremamente rilevanti per il settore probiotico, che vende ceppi batterici e di lievito finalizzate a promuovere la salute negli esseri umani e negli animali. Le conclusioni potrebbero essere utili anche ad affrontare l’urgente questione della malnutrizione globale che, nel mondo, interessa circa 150 milioni di persone. Comprendere i benefici dei microbi Il progetto è partito dal tentativo di comprendere in senso lato l’influenza di microorganismi sulla fisiologia degli animali. I microbi danno forma alla fisiologia degli animali? In caso affermativo, come? Precedenti ricerche erano riuscite ad assodare un collegamento tra i microbi intestinali e l’efficienza digestiva, ma risulta ancora piuttosto sfuggente la caratterizzazione di tale impatto sulla fisiologia animale. Per affrontare tale questione, il progetto MUTFLYGUTBACT si è concentrato su un microbo specifico, presente nell’intestino della comune mosca della frutta. “Intendevamo caratterizzare l’impatto del Lactobacillus plantarum nelle mosche e, di seguito, caratterizzare i meccanismi alla base di tale effetto,” spiega il coordinatore del progetto, François Leulier del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) in Francia. “Questo microbo si mostra molte efficiente nel promuovere la crescita durante lo sviluppo post-natale e nel favorire l’attività digestiva, poiché permette all’animale di estrarre una maggiore quantità di nutrienti dalla sua dieta.” Le interazioni tra il Lactobacillus plantarum e gli enzimi digestivi sono state analizzate tramite la riduzione della quantità di proteine fornite alle mosche. Leulier e il suo team hanno notato che l’aggiunta dei batteri tamponava con efficacia gli effetti deleteri della sottoalimentazione a carico dello sviluppo della mosca e della sua crescita post-natale. “Il passo successivo consisteva nella transizione di tali risultati in un modello di mammifero,” riferisce Leulier. “Per dimostrare che l’aggiunta dei microbi ha lo stesso effetto tampone positivo contro la malnutrizione, ci siamo serviti di topi privi di germi. Al momento stiamo lavorando con modelli animali convenzionali (vale a dire non privi di germi) e li stiamo trattando quotidianamente con un ceppo di Lactobacillus plantarum. Ci avviamo lentamente ma con sicurezza verso le sperimentazioni cliniche negli esseri umani.” Verso le sperimentazioni cliniche Questa ricerca fondamentale sugli effetti del Lactobacillus plantarum potrebbe risultare molto significativa per l’industria ed anche per le organizzazioni impegnate a favore della salute globale. “Siamo certi che questo microbo sia dotato di concrete potenzialità cliniche,” afferma Leulier. “Se potremo fornire le prove cliniche del contributo offerto da questo ceppo per tamponare gli effetti della malnutrizione nei neonati, sarebbe un fatto estremamente significativo.” Leulier e il suo team stanno attualmente pensando di presentare la domanda per future sovvenzioni e di rivolgere l’attenzione agli aspetti traslazionali delle loro scoperte. In gran parte questo lavoro si trova ancora nello stadio preclinico, ma sono già stati chiesti brevetti correlati ad alcune scoperte ricavate dal progetto. Un settore chiave che probabilmente beneficerebbe di questa prosecuzione della ricerca è rappresentato dall’industria probiotica, che potrebbe servirsi in futuro di tali scoperte per avvalorare più sostanzialmente le indicazioni sulla salute. Leulier sottolinea che molte aziende possiedono nei congelatori raccolte di ceppi batterici e potrebbero trarre grande vantaggio se riuscissero a comprovare definitivamente un concreto beneficio funzionale per la salute. “Si sta verificando un grande spostamento verso gli studi su ceppi specifici come il Lactobacillus plantarum, allo scopo di stabilire più chiaramente i benefici clinici,” ricorda Leulier. “Crediamo che i nostri risultati contribuiranno a corroborare alcune indicazioni sulla salute espresse dalle aziende. Secondo me, uno degli aspetti più soddisfacenti di questo progetto ha riguardato la scelta di partire da una domanda fondamentale e poi utilizzare un semplice modello di mosca per iniziare a identificare ceppi batterici che potrebbero servire a promuovere la salute umana.”

Parole chiave

MUTFLYGUTBACT, microbi, microorganismi, probiotico, batterico, Lactobacillus plantarum, CNRS

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