Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Effects of global change on the social behaviour of marine organisms

Article Category

Article available in the following languages:

Impatto dei cambiamenti oceanici sulle interazioni tra animali marini

Le alterazioni del comportamento degli animali possono avere effetti significativi su biodiversità ed ecosistemi marini. Riconoscere il modo in cui il loro comportamento è influenzato dai cambiamenti climatici fornirà informazioni essenziali riguardo alle possibili ricadute sugli ecosistemi marini in futuro.

Il modo in cui gli animali si comportano e interagiscono tra loro incide su struttura, funzione e salute degli ecosistemi. Le stelle marine, ad esempio, sono importanti predatori degli ecosistemi marini e contribuiscono al controllo della popolazione dei molluschi, tra cui le cozze. Queste ultime svolgono un ruolo importante nella filtrazione dell’acqua e nella strutturazione degli habitat e sono economicamente importanti a livello globale. Il progetto GlobalChangeBehav, sostenuto tramite il programma Marie Skłodowska-Curie (MSC), ha esaminato il modo in cui l’acidificazione degli oceani(si apre in una nuova finestra) e il riscaldamento degli oceani(si apre in una nuova finestra) possono influire sul comportamento degli organismi marini. I ricercatori hanno condotto esperimenti di laboratorio con le cozze(si apre in una nuova finestra) (Mytilus edulis) e le stelle marine comuni(si apre in una nuova finestra) (Asterias rubens). «Abbiamo testato gli effetti del riscaldamento e dell’acidificazione nelle risposte ai segnali dei predatori nelle cozze e nel comportamento di auto-riallineamento delle stelle marine, nel loro ritorno in posizione verticale dopo l’inversione. Abbiamo condotto inoltre una revisione meta-analitica degli effetti dell’acidificazione oceanica sul comportamento dei pesci», afferma il borsista di ricerca MSC Jeff Clements(si apre in una nuova finestra).

Risposta alla predazione

È interessante lavorare con le cozze e le stelle marine in quanto sono prive di encefalo, ovvero non hanno testa o cervello raggruppati, eppure mostrano comportamenti complessi. «Sono utilizzabili come organismi modello poiché sono facili da gestire in laboratorio e i loro comportamenti sono facili da misurare», spiega Clements. «Inoltre, le cozze sono organismi economicamente ed ecologicamente importanti ed è essenziale capire come rispondono ai cambiamenti del loro ambiente». Il gruppo di ricerca ha osservato che, rispetto alle cozze viventi alle temperature odierne, quelle esposte alle temperature previste in futuro rimangono chiuse più a lungo, il che significa che si alimentano di meno. «Abbiamo riscontrato che il riscaldamento degli oceani, ma non la loro acidificazione, ha influenzato la risposta ai predatori delle cozze causandone la chiusura più prolungata dopo aver subito un attacco», osserva Clements. Questo risultato si collega perfettamente alle precedenti relazioni che indicavano un calo nel tasso di sopravvivenza e di crescita delle cozze alle temperature previste per il futuro. Inoltre ciò suggerisce che il comportamento delle cozze in queste condizioni può influenzarne la fisiologia e la sopravvivenza, con potenziali conseguenze importanti per le loro popolazioni e per gli ecosistemi in cui svolgono ruoli critici.

La minaccia rimane

Secondo Clements: «Abbiamo riscontrato che, nonostante l’acidificazione degli oceani rappresenti un problema grave per molti organismi marini, il suo effetto diretto sul comportamento degli animali marini non sembra essere rilevabile in modo così diffuso come ritenuto in precedenza. Dai nostri risultati, sembra che l’acidificazione non influenzi il comportamento delle cozze e delle stelle marine. Inoltre, la nostra meta-analisi di precedenti ricerche ha rilevato che i gravi effetti dell’acidificazione degli oceani sul comportamento dei pesci sono probabilmente meno seri di quanto ritenuto in precedenza». Tuttavia, ciò non significa che questo fenomeno non costituisca un danno per gli ecosistemi marini, ma indica che gli effetti diretti dell’acidificazione sul comportamento degli animali marini sono probabilmente meno pesanti di quanto suggerito da studi più datati sull’argomento. «L’acidificazione degli oceani rimane una grave minaccia per gli ecosistemi marini e non possiamo ignorarne le conseguenze ma gli effetti diretti sul comportamento animale appaiono deboli», sottolinea Clements «Considerata l’importanza in termini economici delle cozze, i risultati del progetto avranno ripercussioni significative sulla sostenibilità della pesca dei bivalvi e sull’acquacoltura, nonché sul loro ruolo nella filtrazione dell’acqua alla luce del cambiamento marino globale».

Il mio fascicolo 0 0