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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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rendere tutti i luoghi accessibili a chiunque

Un quarto degli europei soffre di qualche forma di limitazione di lungo corso alla propria attività fisica, eppure le informazioni sull’accessibilità degli edifici sono spesso mancanti, non aggiornate o semplicemente errate. La start-up irlandese Access Earth spera di cambiare questa situazione offrendo informazioni migliori sia ai cittadini che alle autorità locali.

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Per chi ha problemi di mobilità, salire una rampa di scale è solo una parte della sfida, perché bisogna anche sapere quando aspettarsela dinanzi a sé. «Io uso un deambulatore per spostarmi e, crescendo, mi sono accorto della mancanza di informazioni su quali luoghi fossero accessibili», spiega Matt McCann, amministratore delegato di Access Earth. Sei anni fa lui e Dónal McClean, cofondatore e direttore operativo dell’azienda, hanno ideato Access Earth, un’applicazione gratuita che ha raccolto informazioni aggiornate e in crowdsourcing sull’accessibilità di oltre 110 000 negozi, bar ed edifici pubblici. Oltre alle persone con disabilità, le informazioni possono aiutare i genitori con passeggini e le persone anziane che usano ausili per la mobilità. «Stiamo costruendo la più grande banca dati al mondo di informazioni sull’accessibilità», afferma McClean. «Vogliamo permettere a tutti di trovare informazioni sull’accessibilità con la stessa facilità con cui si trovano quelle sugli orari di apertura.» Access Earth è stata contattata dalla National University of Ireland Maynooth per unirsi al consorzio SHAPES (Smart and Healthy Ageing through People Engaging in Supportive Systems), un progetto quadriennale finanziato dall’UE avviato nel novembre 2019. Trentasei partecipanti stanno lavorando insieme per sostenere la diffusione di una vasta gamma di soluzioni digitali per la vita indipendente. Raccogliendo e analizzando le informazioni sulla salute, l’ambiente e lo stile di vita delle persone, SHAPES si propone di costruire una piattaforma interoperabile per individuarne le esigenze e fornire soluzioni personalizzate garantendo al contempo la protezione dei dati personali. «Uno degli obiettivi principali del progetto SHAPES è quello di promuovere l’invecchiamento sano in tutta Europa», dichiara McCann. «Stiamo usando la nostra applicazione per dimostrare come l’ambiente edificato al momento possa essere negativo per gli utenti disabili. Le persone con problemi di accessibilità sono il più grande gruppo minoritario di utenti e noi possiamo aiutare le aziende ad arrivare a loro, e ai loro portafogli», continua. Oltre alle informazioni di crowdsourcing, Access Earth attinge anche da altre fonti: l’azienda ha recentemente lavorato con l’Agenzia spaziale europea per individuare le posizioni dei parcheggi accessibili da immagini satellitari e foto aeree. Questi parcheggi sono poi stati mappati per la prima volta in un’unica banca dati. Access Earth intende concedere in licenza i dati che ha raccolto per aiutare le autorità e i fornitori di locali a identificare i problemi di accessibilità nella loro zona, nonché per comprendere come possono offrire un servizio migliore ai visitatori. L’anno prossimo l’azienda spera di presentare un servizio di accreditamento a pagamento che metterà in evidenza i locali in grado di fornire spazi veramente accessibili. In questo modo, l’app può essere mantenuta gratuita e accessibile a tutti gli utenti.

Parole chiave

SHAPES, Access Earth, disabilità, accessibilità, locali, indipendente, banca dati, crowdsourcing, bar

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