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RObotics for MIcrofarms

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I robot tendono una mano alle micro-aziende agricole europee

Anche se le piccole aziende agricole possono avere una maggiore flessibilità, sono prive delle risorse di cui usufruiscono le imprese più grandi. Il conveniente sistema robotico di ROMI riduce i costi della manodopera e le emissioni di carbonio, oltre a diminuire la dipendenza da fertilizzanti ed erbicidi.

Alimenti e Risorse naturali icon Alimenti e Risorse naturali

Le micro-aziende agricole possono essere altamente produttive, offrendo diverse colture destinate ai mercati locali mediante una distribuzione «just-in-time», una tecnica molto più difficile da adottare per le aziende agricole convenzionali di dimensioni maggiori. Sono inoltre di interesse per gli imprenditori agricoli e attraggono i consumatori con prodotti biologici e specializzati di elevato valore. Alcune di queste aziende sono in grado di coltivare 100 tipologie differenti di colture in soli cinque ettari. Ciononostante, questi piccoli agricoltori si trovano tuttora dinanzi a sfide legate alla mancanza di risorse e all’intensità di lavoro richiesto dalle colture, che spesso originano disturbi fisici come ad esempio i problemi alla schiena. Il progetto ROMI (RObotics for MIcrofarms) ha riunito un consorzio che si propone di applicare strumenti autonomi accessibili in termini economici in grado di svolgere operazioni precise e mirate. Tra i loro sviluppi figurano una piattaforma personalizzabile per il controllo degli strumenti di gestione intelligente delle aziende agricole, un rover terrestre e un cablebot, nonché uno scanner per la fenotipizzazione volto a garantire una modellizzazione precisa delle piante.

Test sul campo

Il rover, basato su una piattaforma alimentata a batterie progettata da Sony CSL, è leggero ma al contempo sufficientemente robusto da lavorare il suolo a livello meccanico con uno strumento rotativo ed è controllato da un codice open-source sviluppato dal progetto. Tutto ciò viene integrato da un cablebot, ovvero una telecamera robotica che si sposta lungo un cavo orizzontale sospeso a una certa altezza dal terreno, una soluzione concepita per i casi in cui l’utilizzo dei droni risulta problematico, ad esempio nelle vicinanze degli aeroporti. «Era chiaro che gli agricoltori avevano bisogno di qualcos’altro, oltre al drone. Il nostro cablebot è in grado di funzionare continuativamente venendo alimentato da una stazione di ricarica e registra la crescita delle piante, avvisando gli agricoltori in merito all’eventuale necessità di intervenire», spiega Jonathan Minchin, coordinatore del progetto e ricercatore presso l’organizzazione spagnola che ha ospitato ROMI, IAAC, con sede a Barcellona. Il software sviluppato dal progetto analizza le immagini acquisite dal cablebot, creando mappe intese a orientare il rover durante le operazioni di diserbo o individuazione delle piante. Il fulcro del sistema è un pannello di controllo software che consente agli agricoltori di operare il rover e il cablebot, nonché di ricevere rapporti e visualizzare i dati in entrata, mediante l’impiego dei loro dispositivi preferiti. «Gli agricoltori possono adattare il nostro sistema open-source secondo le esigenze della loro azienda agricola e del mercato su cui operano, restando i custodi dei propri dati, senza doversi affidare a costosi servizi di terze parti», afferma Minchin.

Attirare nuovi agricoltori

Lo scanner per la fenotipizzazione basato sull’IA di ROMI è in grado di creare modelli vegetali accurati, seguire la traiettoria di crescita delle piante e individuare organi delle stesse quali frutti, foglie e steli. Quest’ultima capacità costituisce un passaggio cruciale verso la raccolta automatica e il rilevamento delle malattie. La Humboldt University (Germania), un’ente partner del progetto, ha fornito ulteriori algoritmi di apprendimento adattativi allo scopo di ottimizzare i movimenti della fotocamera dello scanner. Il rover e il cablebot sono stati realizzati in collaborazione con gli agricoltori dell’azienda agricola biologica francese Chatelain Maraîchage e con quelli del centro di ricerca spagnolo Valldaura Labs, con sede a Barcellona. Lo scanner per la fenotipizzazione è stato collaudato su impianti reali e virtuali da biologi specializzati nello sviluppo delle piante presso il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) e l’Istituto nazionale francese per la ricerca nelle scienze e nella tecnologia digitali (Inria). «Abbiamo dimostrato sul campo che il rover è effettivamente in grado di eliminare le erbe infestanti dalle coltivazioni di lattuga in svariate conformazioni. Lo scanner è riuscito ad automatizzare il dispendioso processo, in termini di tempo, costituito dalla realizzazione delle misurazioni sulle piante, utile sia in laboratorio che sul campo», osserva Minchin. Aiutando i micro-agricoltori a gestire le colture in modo migliore dal punto di vista economico, ROMI ne sostiene la crescita e la sostenibilità. «Vogliamo rendere l’agricoltura maggiormente attrattiva per i giovani», aggiunge Minchin. «Le pratiche agricole possono essere molto legate alla tradizione e risultare lente da cambiare, ma abbiamo osservato una disponibilità concreta a integrare la robotica nelle micro-aziende agricole.» Il consorzio di ROMI è ora alla ricerca di finanziamenti per far progredire ulteriormente le piattaforme e gli strumenti robotici.

Parole chiave

ROMI, micro-azienda, robot, rover, cablebot, coltura, agricoltore, fenotipizzazione, scanner, drone, pianta, diserbo

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