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Soluzioni del XXI secolo per il settore edile

Stampa di edifici, produzione di energia dall’umidità atmosferica, resilienza ai terremoti: queste sono solo alcune delle idee innovative che si ispirano ad antiche tecniche di costruzione, adattandole al futuro.

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Approfondimenti e idee

È paradossale: il solo riscaldamento e raffreddamento delle case esistenti genera il 36 % delle nostre emissioni totali. Secondo l’Ufficio europeo dell’ambiente, l’edilizia ha una grande impronta di carbonio. Prodotti come il cemento, l’acciaio e gli isolanti sono responsabili di 250 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nell’UE ogni anno: l’equivalente di 38 milioni di giri intorno al mondo in aereo. Per contro, sempre più persone vivono in spazi angusti o non hanno una casa. Secondo i dati Eurostat, nel 2022 il 16,8 % degli abitanti dell’UE viveva in famiglie sovraffollate, e molti di noi conoscono adulti che sono tornati a vivere con i genitori per gli affitti alle stelle a causa della domanda elevata. Come possiamo bilanciare la necessità di avere più edifici e di ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio? I nostri tre ospiti, tutti beneficiari di finanziamenti dell’UE, potrebbero avere qualche risposta. Il primo dei nostri ospiti è Abdelghani Meslem, ingegnere e ricercatore senior in modellizzazione dei pericoli e dei rischi presso NORSAR, e professore associato di Dinamica strutturale presso l’Università norvegese di scienze della vita (NMBU). Il suo lavoro verte sulla modellazione, sulla riduzione e sulla gestione del rischio sismico, che ha indagato attraverso il progetto TURNkey. Paweł Sikora è professore associato presso la facoltà di Ingegneria civile e ambientale del Politecnico della Pomerania occidentale di Stettino, in Polonia. Il progetto Ultra-LightCon-3D ha contribuito a finanziare la sua ricerca sulla produzione additiva, sui calcestruzzi leggeri e sulle nanotecnologie. Andriy Lyubchyk è professore assistente di Nanotecnologie e nanomateriali presso il Centro di ricerca in ingegneria, gestione e sostenibilità, parte dell’Università di Lisbona. Andriy è stato il coordinatore del progetto SSHARE, che si è concentrato sull’uso della nanoingegneria per migliorare la generazione di energia rinnovabile.

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Saremo lieti di leggere tutti i commenti che vorrete sottoporci. Inviate commenti, domande o suggerimenti a: editorial@cordis.europa.eu

Parole chiave

CORDIScovery, CORDIS, edifici, edilizia, terremoto, TURNkey, Ultra-LightCon-3D, SSHARE, edifici stampati, calcestruzzi leggeri, nanotecnologia, nanoingegneria, energia rinnovabile