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Brain metastases: Deciphering tumor-stroma interactions in three dimensions for the rational design of nanomedicines

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Un modo migliore di trattare le metastasi cerebrali

Utilizzando modelli 3D e nanomedicine avanzate, i ricercatori stanno ridefinendo il modo di trattare le metastasi cerebrali.

Il modo in cui trattiamo il cancro continua a progredire, portando a esiti migliori, a tassi di sopravvivenza più elevati e a una migliore qualità di vita per i pazienti. Tuttavia un’area che continua a rappresentare una sfida per l’oncologia è quella delle metastasi cerebrali derivanti da melanoma, tumori al seno e ai polmoni. «Questi tumori cerebrali secondari sono notoriamente difficili da trattare a causa delle barriere uniche del microambiente cerebrale e del valore predittivo limitato dei tradizionali modelli 2D», spiega Ronit Satchi-Fainaro(si apre in una nuova finestra), docente di Ricerca sul cancro e Nanomedicina presso l’Università di Tel Aviv(si apre in una nuova finestra). Per affrontare questa sfida c’è 3DBrainStrom(si apre in una nuova finestra). Il progetto finanziato dall’UE sta sviluppando modelli preclinici 3D fisiologicamente rilevanti, insieme a nanomedicine avanzate, concepiti per superare gli ostacoli biologici della nicchia metastatica cerebrale. «Fornendo piattaforme fisiologicamente rilevanti che riflettono meglio la malattia umana, miriamo a consentire test farmacologici più accurati e la scoperta di biomarcatori, a ridurre la necessità di test sugli animali e a gettare le basi per un trattamento efficace e informato sul paziente delle metastasi cerebrali», aggiunge Satchi-Fainaro, coordinatrice del progetto. Il progetto ha ricevuto il sostegno del Consiglio europeo della ricerca(si apre in una nuova finestra).

Ricreare l’architettura e la dinamica delle metastasi cerebrali

Utilizzando tecniche all’avanguardia quali la bio-stampa 3D, colture cerebrali organotipiche e piattaforme microfluidiche tumorali su chip, il progetto ha ricreato l’architettura e le dinamiche delle metastasi cerebrali in modo più fedele rispetto ai tradizionali sistemi 2D. Utilizzando questi modelli, i ricercatori hanno potuto studiare come i tumori interagiscono con i vasi sanguigni e le cellule immunitarie e gliali. Sono state scoperte nuove vulnerabilità molecolari nelle metastasi cerebrali, tra cui il ruolo metabolico dell’asse p53-SCD1 («Nature Genetics» 2025) e la via immunomodulante CCL2/CCR2 («JCII» 2022, «Brain» 2025, «ADDR» 2024). «Questa scoperta potrebbe permetterci di riutilizzare i farmaci esistenti che mirano a queste vie per il trattamento delle metastasi cerebrali», spiega Satchi-Fainaro.

Nanoparticelle per la somministrazione selettiva di farmaci ai tumori cerebrali

Il progetto ha anche dimostrato la convalida dei bersagli vascolari indotti dalle radiazioni per il rilascio potenziato di nanoparticelle (NP) a base di polimeri in grado di veicolare selettivamente i farmaci ai tumori cerebrali. Secondo Satchi-Fainaro, questo lavoro ha portato allo sviluppo di NP a doppio farmaco e di un sistema terapeutico a guida d’immagine. Entrambi si sono dimostrati altamente efficaci in modelli preclinici di metastasi cerebrali. «Queste modalità terapeutiche sono riuscite ad attraversare la barriera emato-encefalica e a colpire con precisione i tumori nei modelli animali», osserva la coordinatrice del progetto.

Trasformare una diagnosi terminale in una condizione cronica gestibile

Questi risultati, insieme alla serie di nanomedicine di precisione sviluppate nell’ambito del progetto, rappresentano un passo importante verso un trattamento più efficace, mirato e personalizzato delle metastasi cerebrali. «Mi auguro che il nostro lavoro contribuisca a trasformare le metastasi cerebrali da una diagnosi terminale a una condizione cronica gestibile, migliorando in ultima analisi la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti che devono affrontare questi tumori devastanti», conclude Satchi-Fainaro. Il progetto non solo ha gettato le basi per uno studio clinico su 80 pazienti per convalidare la piattaforma 3D, ma ha anche aperto la strada a ulteriori ricerche, tra cui il progetto CER Prova di concetto(si apre in una nuova finestra) ImmuNovation e il progetto finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione(si apre in una nuova finestra) TIMNano, che contribuiranno a trasformare il lavoro di 3DBrainStrom in un set di strumenti per l’oncologia di precisione.

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