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Assessment of biorefinery concepts and the implications for agricultural and forestry policy

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Ottimizzazione dei prodotti delle piante per una maggiore ecocompatibilità dei carburanti e dell'industria chimica

Attualmente sono 34 le bioraffinerie in Europa, tra quelle esistenti e quelle previste, mentre sono 45 gli impianti pilota o i progetti di ricerca inerenti alle bioraffinerie. Un team di ricercatori finanziati dall'UE ha studiato i concetti attuali e futuri di bioraffinazione, formulando raccomandazioni specifiche per le iniziative politiche finalizzate ad aumentare la consapevolezza e la competitività europea.

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Le biomasse sono materiali organici derivanti da piante e animali vivi o morti di recente, e una bioraffineria produce dalle biomasse sostanze biologiche utili e sottoprodotti come carburanti e sostanze chimiche, con emissioni di biossido di carbonio (CO2) irrilevanti. Il progetto Biopol ("Assessment of biorefinery concepts and the implications for agricultural and forestry policy") è stato organizzato per valutare concetti di bioraffinazione innovativi dal punto di vista tecnico, sociale, ambientale e politico, allo scopo di giungere allo sviluppo di soluzioni di bioraffinazione in grado di incidere sulle decisioni politiche. Gli studiosi hanno basato le loro ricerche essenzialmente su quattro principali classi di bioraffinerie: bioraffinerie verdi, che utilizzano biomasse umide verdi, ad esempio l'erba verde e il trifoglio; bioraffinerie basate su materie prime lignocellulosiche, che utilizzano materiali grezzi asciutti ricavati dalle biomasse contenenti cellulosa, ad esempio canne e legno; bioraffinerie basate sui raccolti, che come materie prime utilizzano piante da raccolto come cereali o mais; bioraffinerie a due piattaforme, che uniscono piattaforme basate sullo zucchero (biochimiche) e sul syngas, o gas sintetico (termochimiche), per la produzione di carburanti e sostanze chimiche come etanolo, metanolo e polimeri. In seguito hanno selezionato quattro settori industriali che potrebbero implementare con successo i concetti della bioraffinazione per sviluppare nuovi prodotti con buone potenzialità dal punto di vista economico: settore chimico, carta e polpa, amidi e zuccheri e biocarburanti. I ricercatori hanno utilizzato un modello di approvvigionamento delle biomasse per analizzare quattro scenari differenti per lo sviluppo delle future bioraffinerie. I principali esiti degli studi hanno evidenziato che l'UE dispone di biomasse sufficienti per soddisfare standard energetici rinnovabili e creare politiche attente ai problemi del clima, che le tecnologie di seconda generazione finalizzate alla sostenibilità sono in grado di produrre notevoli quantità di sottoprodotti utili non correlati all'energia, e che l'implementazione dei concetti di bioraffinazione implicherebbe una riduzione dei costi e dei prezzi. Gli scienziati, inoltre, hanno formulato alcune raccomandazioni dal punto di vista politico, tra cui l'ecoetichettatura dei prodotti biologici, illustrandone i benefici ai consumatori, l'imposizione di tasse per l'inquinamento, in modo che le società che prediligono prodotti basati sul petrolio contribuiscano finanziariamente alla realizzazione delle bioraffinerie, e varie iniziative politiche che non si limitino alla valutazione dei prodotti alimentari ed energetici, ma anche alle fibre, alla biochimica e ai biomateriali. In conclusione, con il progetto Biopol è stata intrapresa un'analisi approfondita dell'attuale stato della bioraffinazione e degli scenari per lo sviluppo delle bioraffinerie, formulando importanti raccomandazioni per le ricerche e le politiche future in questo campo. L'applicazione dei risultati dovrebbe incidere positivamente sulla competitività europea, sulla consapevolezza dei consumatori e sull'ambiente in generale.

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