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3D BIOPRINTED PERSONALISED SCAFFOLDS FOR TISSUE REGENERATION OF ANKLE JOINT

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Nuovi metodi per riparare i tendini danneggiati

Se vi è mai capitato di rompervi un tendine, non siete i soli: questa lesione dolorosa colpisce molte persone, con costi in termini di tempo e spesso senza una guarigione definitiva.

Le tendinopatie e l’osteoartrite sono estremamente comuni e, poiché tali lesioni possono richiedere molto tempo per guarire, comportano sia un effetto a catena per i sistemi sanitari che offrono riabilitazione sia un onere per i pazienti. Il trattamento attuale si basa su terapie conservative, come la limitazione del movimento, il riposo e la riabilitazione. In alternativa, si ricorre alla ricostruzione chirurgica, anche tramite suture, autoinnesti, alloinnesti o xenoinnesti. «I trattamenti attuali sono insufficienti, poiché molti pazienti necessitano ancora di tempi di recupero lunghi e spesso non ripristinano la piena funzionalità, con una parziale compromissione del movimento. Nel caso degli atleti professionisti, questo influisce notevolmente sulle loro prestazioni e sulla loro occupabilità», afferma Lluis Quintana Frigola, coordinatore del progetto TRiAnkle(si apre in una nuova finestra), ospitato da Viscofan BioEngineering(si apre in una nuova finestra) in Germania. TRiAnkle(si apre in una nuova finestra) si è prefissato di sviluppare strutture biostampate in 3D basate su collagene e gelatina, contenenti cellule staminali e fattori rigenerativi protetti con nanocapsule per preservarne l’attività.

Test di substrati combinati di gelatina e collagene

Il primo compito del progetto è stato quello di sviluppare i materiali e i fattori rigenerativi. I prototipi sono quindi stati testati in laboratorio per ottimizzare le terapie riparative. Quelli selezionati che hanno mostrato i risultati più promettenti in laboratorio sono stati testati, in conformità con i requisiti etici, su modelli animali murini e di pecore, poiché queste ultime hanno un tendine d’Achille paragonabile a quello degli esseri umani. Il progetto ha testato substrati combinati di gelatina e collagene, sia con che senza fattori rigenerativi, e una versione che combina i substrati con cellule staminali. Inoltre, è stato eseguito un controllo con malattia e nessun trattamento. Oltre al lavoro tecnico, TRiAnkle ha dedicato notevoli sforzi e attenzione alla conoscenza dei pazienti con questo problema. «Abbiamo condotto una ricerca sociale sotto forma di ricerca bibliografica e organizzato workshop con i pazienti, per descrivere meglio i problemi che affrontano e le loro esigenze: infatti, questi fattori hanno un ruolo centrale nelle terapie richieste.»

Nuove terapie per la rigenerazione dei tessuti

Nei modelli animali tutti i prototipi selezionati e testati hanno mostrato un miglioramento delle lesioni per parametri quali la vascolarizzazione e la densità del collagene. «Il risultato è eccellente perché dimostra che il nostro approccio può contribuire alla generazione di nuove terapie per questi problemi medici. Anche i prototipi più semplici, che usano solo materiali come collagene e gelatina, danno un grande contributo alla rigenerazione dei tessuti», spiega Quintana. Il risultato ottenuto è significativo perché, se una terapia più semplice riesce a fornire un beneficio simile rispetto a una più complessa, il trasferimento clinico della soluzione è facilitato: infatti, le terapie più semplici comportano minori rischi e quindi richiedono tempi di sviluppo più brevi.

Alla ricerca di nuovi modi per trattare l’osteoartrite e le tendinopatie

La ricerca sociale ha individuato l’urgente necessità di trattamenti innovativi per l’osteoartrite e le tendinopatie. «I partecipanti hanno spesso segnalato che, al momento della diagnosi, non comprendevano bene cosa comportasse la loro malattia. Ciò di frequente si unisce a un’esperienza negativa con il sistema sanitario. Inoltre, è emersa una bassa soddisfazione per i trattamenti attuali, il che rivela una lacuna nell’assistenza, che si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi», osserva Quintana. Forse per questo motivo i partecipanti hanno dimostrato di apprezzare notevolmente le nuove terapie, in particolare la medicina rigenerativa. Quintana aggiunge: «Questo è il risultato della collaborazione molto intensa tra i partecipanti, i partner e un’équipe multidisciplinare, in cui ciascuno dei principali ricercatori ha contribuito con competenze complementari per risolvere tutti i problemi emersi lungo il percorso. La cooperazione è stata la chiave del successo di TRiAnkle.»

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