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I microbi alla base della resilienza del bestiame

Strategie incentrate sul microbioma dispongono del potenziale di migliorare la salute degli animali, ridurre le emissioni e sostenere un’economia zootecnica circolare e sostenibile.

L’economia rurale e il sistema alimentare dell’Europa dipendono fortemente dall’allevamento; ciononostante, il bestiame è anche una delle principali fonti di emissioni di gas a effetto serra, motivo per cui cresce la pressione al fine di ridurre le emissioni, migliorare il benessere degli animali e adattarsi alle mutevoli condizioni ambientali. Mentre la genetica e l’alimentazione guidano per tradizione i progressi nel campo della salute e in quello della produttività degli animali, un nuovo attore sta attirando attenzione: il microbioma. Le comunità microbiche che abitano negli organismi degli animali e che li circondano svolgono un ruolo fondamentale nella digestione, nell’immunità e nella salute generale. Il termine collettivo che descrive questo ecosistema unico, olobioma, deriva dalle parole greche holos e bios, che significano rispettivamente «intero» e «vita». Si sta facendo strada una nuova prospettiva sulla salute degli animali che considera l’olobioma in costante interazione con i simbionti microbici, piuttosto che in maniera isolata.

Mappare l’olobioma dei ruminanti

Il progetto HoloRuminant(si apre in una nuova finestra), finanziato dall’UE e coordinato dall’istituto francese INRAE, riconosce l’importanza rivestita dall’olobioma e dalla sua interazione con i ruminanti che lo ospitano. Il team si è proposto di studiare il microbioma dei ruminanti e la sua influenza sulla salute, il benessere e la produttività dell’organismo ospitante con l’obiettivo finale di sviluppare strategie che siano in grado di massimizzare le prestazioni degli animali e di ridurre le conseguenze ambientali. HoloRuminant, che riunisce ricercatori di tutta Europa per studiare bovini, ovini e caprini in diverse fasi e ambienti di vita, impiega la metodologia multiomica, un approccio scientifico che esamina contemporaneamente numerosi livelli della biologia quali i geni, le proteine e le sostanze chimiche presenti nell’organismo. La multiomica viene utilizzata per analizzare i microbiomi che popolano siti corporei chiave come il rumine, la pelle, il tratto respiratorio e il sistema riproduttivo. Questa mappatura approfondita permetterà al team di valutare il modo in cui queste comunità microbiche si sviluppano e cambiano nel corso del tempo, come sono influenzate dalla dieta e dalla gestione e in che maniera influiscono sulla fisiologia e sulla produttività dell’animale che le ospita. Inoltre, aiuterà i ricercatori a esaminare le modalità attraverso cui il microbioma può essere ereditato o manipolato per migliorare caratteristiche prestazionali come la produzione di latte, il tasso di crescita, la resistenza alle malattie o le emissioni di metano.

Allinearsi agli obiettivi di sostenibilità dell’UE

La ricerca di HoloRuminant si trova in linea con diversi obiettivi politici dell’UE, tra cui il Green Deal europeo, la strategia «dal campo alla tavola» e la strategia per la bioeconomia, e si prefigge l’obiettivo di individuare i modi per ridurre l’impatto ambientale migliorando al contempo il benessere animale. Ad esempio, gli interventi sull’alimentazione o sull’allevamento che promuovono il microbiota intestinale benefico possono contribuire a ridurre le emissioni di metano, ovvero una delle principali preoccupazioni nella produzione dei ruminanti. Mentre l’Europa si muove verso la realizzazione della bioeconomia, le scoperte e gli strumenti di HoloRuminant saranno essenziali per progettare sistemi di allevamento che siano resilienti alle pressioni ambientali ed economiche, ma che allo stesso tempo mantengano la produttività e non di discostino dai principi etici. In questo modo, il progetto contribuisce a tradurre le conoscenze microbiche in strategie pratiche e scalabili per garantire il futuro dell’agricoltura europea.

Costruire risorse di ricerca e gestione

Un risultato significativo di HoloRuminant sarà lo sviluppo di strumenti per la comunità scientifica e agricola in generale, risorse che saranno messe a disposizione pubblicamente per alimentare la ricerca futura e sostenere studi e innovazioni nella gestione del bestiame e nell’allevamento. Inoltre, i risultati ottenuti dal progetto dovrebbero fornire informazioni utili per lo sviluppo di interventi basati sui microbiomi, come i probiotici o le diete che promuovono le comunità microbiche benefiche, strategie che dispongono de potenziale per rendere gli animali più resilienti e i sistemi alimentari più sostenibili.

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